Storia della Coppa Giacosa

Aggiornata alla Sessantantesima edizione – 2008

Nel 2008 il Monregalese si è apprestato a festeggiare un traguardo collettivo, un compleanno che sancisce la volontà e la determinazione di una terra che ormai da dodici lustri annovera la propria passione per il ciclismo impegnandosi nell’organizzazione di un vero e proprio pezzo si storia: la Coppa ‘Bruno Giacosa’. Il nome della manifestazione svela immediatamente la primaria intenzione degli organizzatori: non far svanire il ricordo di un amico simpatico e leale, di un promettente corridore innamorato della bicicletta e che proprio in sella trovò la morte. Bruno Giacosa era impegnato in una corsa quando, affrontando la discesa di Montezemolo, venne travolto da un autocarro.

 

L’11 maggio 1949 il suo nome venne legato indissolubilmente alla prima edizione della corsa riservata alla categoria Allevi che ebbe sede a Millesimo. Gli organizzatori della società monregalese Aurora sin dall’anno successivo portarono la manifestazione a Mondovì, sede fissa negli anni a venire nonostante le numerose variazioni del percorso. Il 1952 è l’anno del primo campionato Regionale Allievi, mentre nel 1954 la gara venne seguita e raccontata da un giovane ed allora inesperto ma talentuoso Piero Dardanello. Il 1955 è l’anno dei 130 concorrenti che si presentarono a Mondovì per la sesta edizione della corsa, mentre l’anno seguente il numero si ridusse a 36 date le molte concomitanze. Nel 1957 la Giacosa si corse lungo il circuito Mondovì – San Michele Mondovì, dove tornò dal 1973 al 1977 grazie al geometra Plazzi ed al sig. Ruffa. Il primo decennale della corsa venne intitolato anche a Fulvio Aimo e la Gazzola omaggiò tutti i presenti con un bel piatto di pasta. La passione di patron Piero Gazzola portò negli anni a seguire una crescente passione per le due ruote, ingaggiando campioni del calibro di Charlie Gaul e Franco Cribiori. Il 1962 fu l’anno del circuito al Santuario di Vicoforte, dopo aver toccato Benavagienna, Narzole e Dogliani: i corridori di spartirono un montepremi di trentamila lire. L’anno successivo a Mondovì si svolse una prova del Campionato italiano Dilettanti poi vinto da Dancelli: un altro importante tassello nella storia ciclistica del Monregalese. La Giacosa proseguì il suo cammino, rigorosamente senza interruzioni, verso l’ambizioso traguardo del trentennale. Per l’occasione il Cav. Bertone stilò una serie di dati quantomeno interessanti: dal ’49 al ’78 si presentarono a Mondovì ben 2100 atleti, per un totale di 2180 chilometri di tracciato, furono elargiti premi per un totale di tre milioni di lire. L’anno successivo l’Aurora lascia il timone al Gruppo Sportivo Marco Botto. Una nuova era si era aperta per il ciclismo giovanile monregalese. Il consiglio direttivo assegnò la carica di presidente al promotore dell’iniziativa, Marco Botto, mentre la vice presidenza andò a Maria Caula ed il Cav. Agostino Bertone si ritagliò il ruolo di segretario. Nutrito il gruppo di consiglieri: Tonino Porta, Giovanni Griseri, Lavarino, Ugo Porta, Giuseppe Occelli, Sergio Pezza, Pietro Ghiglia, Attilio Ferrua, Serafino Ghiazza, Cesare Manassero e Giacomo Gavotto. Direttore sportivo Isodoro Asteggiano. Un gruppo che traghettò la Giacosa al 1998, anno del passaggio nelle mani della neonata Ciclo Amateurs Mondovì, presieduta da Paolo Gazzola. La nuova realtà nacque da un’idea del suo stesso presidente: sviluppare una granfondo ciclistica per portare nel monregalese ciclisti e cicloturisti da tutt Italia. Tra i primi sostenitori vi furono Luca Asteggiano, Giovani Caramello e Domenico ‘Pizzi’ Mantella, attuale presidente. Un onore ma anche un onere per la Ciclo Amateurs quello di non far svanire una tradizione decennale che può vantare in ambito nazionale la maggior longevità e l’assoluta continuità per una corsa legata alla categoria degli Allievi. A puro titolo di cronaca rammendiamo che 10 anni fa,nel 1999 la “prima” Giacosa targata Ciclo Amateurs Mondovì è stata vinta da Marco Marengo che poco dopo si laureò Campione Italiano Allievi. Poter festeggiare il sessantenario con i Campionati Italiani Giovanili significa soprattutto che la Federazione Ciclistica Italiana ha deciso di onorare il lavoro e la passione di una terra che ha ancora molto da offrire al mondo due ruote